Gestire il vigneto con il metodo biologico non è mai stato semplice e la conoscenza dettagliata dei cicli di pianta, insetti, patogeni, ecc., è da sempre l’elemento chiave. Conoscenza scientifica, tecnica ma anche molto pratica, cresciuta osservando le particolarità del territorio e delle annate. Da quest’anno l’avventura si fa ancora più impegnativa, soprattutto in pianura, giacchè il limite della quantità di prodotti cuprici utilizzabili nella difesa dalla peronospora sarà ulteriormente ridotto.
Al contempo però il vIgneto bio Friulano (ma anche italiano ed europeo) è aumentato notevolmente e rapidamente in quantità e qualità, superando i 110.000 ha a livello nazionale e i quasi 1.500 a livello regionale. Il vino bio è amato dai consumatori locali e mondiali ed è questa la molla che ha fatto uscire il settore dalla nicchia.
Ora il settore va rafforzato con ulteriore conoscenza, da cui il motivo dell’incontro organizzato da AIAB FVG per lunedì 4 marzo 2019 a Vistorta (PN), azienda con un’importante produzione di vino bio da più di un decennio. Un “non convegno”, ovvero uno spazio d’incontro di esperienze pratiche e solide conoscenze scientifiche, aperto da Enzo Mescalchin della Fondazione E. Mach di San Michele all’Adige e Giovanni Bigot, di Perleuve di Cormons, ma con ampio spazio per i partecipanti che potranno portare le proprie esperienze e trovare ispirazione alla soluzione dei problemi.
L’incontro è libero e gratuito ma per meglio organizzare la giornata chiediamo la cortesia di registrarsi inviando una mail a info@aiab-aprobio.fvg.it