Tranquilli, con il bio non si muore di fame
di Cristina Micheloni
Il lavoro di analisi e sintesi “Ten Years for Agroecology” del think tank europeo Iddri (rilanciato anche dal Guardian) sostiene che non solo diserbanti, insetticidi & Co. possono essere eliminati ma che grazie a questa scelta le emissioni di gas serra sarebbero radicalmente ridotte in Europa. Insomma con l’agroecologia potremmo fare davvero molto anche nella gestione dei cambiamenti climatici. Ma quello che lo studio dimostra con numeri è la risposta a quanti ancora ci apostrofano con “Sì, sì, ma se tutti volessero mangiare biologico moriremmo di fame perchè non ce ne sarebbe abbastanza per tutti”. Infatti il think tank risponde in maniera netta: il biologico può produrre cibo di qualità e in quantità sufficiente anche nella prospettiva di una popolazione in aumento.
Importante però comprendere le condizioni dello scenario: produzione di carne europea ridotta del 40%, soprattutto quella suina e avicola che consumano enormi quantità di cereali e granelle. Quindi non solo un cambio di agricoltura ma anche di consumi e di dieta, con maggiore presenza di proteine vegetali e privilegiando l’allevamento di bestiame al pascolo, cosa che ci tornerebbe buona anche per la gestione delle aree cosiddette marginali.
Ecco il testo: https://www.iddri.org/…/agro-ecological-europe-2050-credibl…