Il buio oltre i sovesci
di Cristina Micheloni
Negli ultimi anni il numero di agricoltori che si è cimentato con i sovesci è nettamente aumentato. Merito di tanti fattori, tra cui anche, almeno mi piace pensarlo, il nostro insistere su queste frequenze.
Ora è tempo di terminarli ‘sti sovesci, ovvero quelli seminati lo scorso autunno, ma per farlo in modo utile bisogna aver ben chiare le finalità che ci hanno indotto a seminarli.
“Terminare” significa fare qualcosa per fermare l’attività vegetativa delle essenze da sovescio, quindi fermarne la crescita, e preparare il terreno per la semina della coltura che segue.
Il quel “preparare per la coltura che segue” o meglio per le colture (nei diversi anni), che seguiranno, sta il punto ancora nebuloso per molti neofiti del sovescio.
Se infatti avete deciso di fare il sovescio principalmente per arricchire il terreno di azoto (con le leguminose in primis, ma anche con le specie più “catchy”), meglio “terminarlo” all’inizio della fioritura. Tuttavia in quel momento api e pronubi lo stanno visitando con piacere e profitto e siccome di api ormai ce ne sono ben poche è meglio lasciarle pasturare. Quindi rinunciate ad un po’ di azoto per aiutare gli impollinatori.
Se avete fatto il sovescio per apportare sostanza organica, meglio invece attendere un attimo ed avere del materiale più cellulosico. Se infine lo fate soprattutto per controllare le malerbe, considerate di andare il più a ridosso possibile al momento in cui seminerete la coltura successiva, a meno che non vogliate fare una falsa semina (in caso di terreni davvero sporchi e colture a semina tardiva, tipo la soia).
Altro punto nevralgico: come terminare il sovescio! Pensate a che cosa vi serve dopo e agite: opzione 1) trinciatura, attesa di qualche giorno ed interramento superficiale, molto superficiale; opzione 2) rullatura per sfibrare le piante e lasciarle come pacciamatura viva e verde. Questa tecnica però funziona solo sulle specie che si “lasciano fermare” e se avete un rullo con le lame.
Quello che non va fatto di certo è interrare profondamente la massa verde o troppo fresca!