E’ arrivata la primavera!
Di Daniela Peresson – Articolo pubblicato su Il Piccolo del 08/04/2020
Non solo il calendario ma le temperature e le splendide fioriture dei ciliegi di questi giorni, ci dicono che la primavera è arrivata!
Le limitazioni a cui siamo sottoposti spingono a cimentarsi in attività “agricole”, nel terreno intorno a casa o sul balcone più soleggiato, anche chi con terra e coltivazione di ortaggi non ha grande dimestichezza. La prima operazione da fare, se il terreno è adibito al classico praticello da giardino, è lavorarlo con vanga o forca per rompere il cotico erboso. Lavoro faticoso ma da fare solo all’avvio; per chi ha già l’orto basterà, dopo la pulizia dai resti delle ultime colture o dalle nuove infestanti, smuovere il terreno con la forca creando delle “fratture” verticali (una volta inserita la forca nel terreno è sufficiente muovere avanti e indietro il manico), senza rovesciare la zolla. Sembrerà strano, ma se vengono apportate regolarmente sostanze organiche (letame, pollina, stallatico…) o coltivati i sovesci, il terreno sarà perfettamente strutturato, soffice e grato di non venir “rovesciato”, portando in superficie quello che sta benissimo ad una certa profondità e viceversa. Prima di questo lavoro è possibile distribuire sulla superficie il compost o le sostanze organiche sopra indicate. Un passaggio con la zappa permetterà poi il rimescolamento, l’affinamento e la preparazione del terreno per i primi trapianti, è bene non polverizzarlo eccessivamente altrimenti alla prima pioggia (che si spera arrivi al più presto) si formerà una perfetta “crosta” superficiale che sarà di ostacolo all’emergenza delle piantine.
Ricordiamo che possono ancora verificarsi dei repentini abbassamenti termici per cui è bene limitarsi alla semina di ravanelli e al trapianto di cappucci e biete rosse, ma anche cicoria, bieta e lattuga coperte però da tessuto non tessuto.
E sul balcone? Se riparato e ben esposto potrà ospitare vasi o vaschette capienti in cui seminare lattuga, radicchietto, rucola, bieta e spinaci, da mangiare poi preferibilmente crudi.
Illustrazioni realizzate da Loreta Cogoi