Se una rondine non fa primavera una pianta da frutto contribuisce
Di Michael Centa, tecnico AIAB FVG – Articolo pubblicato su Il Piccolo del 22/04/2020
Le abbondanti fioriture di albicocchi, susini, peschi e, negli ultimi giorni, dei peri, rendono più vivace un paesaggio finora spoglio infondendo una timida ventata di primavera. Il momento è ottimale per porre a dimora nel giardino o, per più appassionati, nell’aiuola o in vaso, qualche pianta da frutto. La scelta va effettuata con attenzione preferendo esemplari giovani di uno o due anni. Piante più grandi, apparentemente più belle, possono presentare spiacevoli inconvenienti causati dal fatto che le radici, raggiunto il bordo del vaso, tendono a spiralizzare rientrando verso l’interno. Qualora si acquisti uno di questi esemplari sarà bene rompere il pane di terra sia lateralmente che alla base, potando leggermente le radici in modo da stimolarne il ricaccio. È necessario poi preparare la buca d’impianto disponendo la terra smossa ai lati, dovrà avere una dimensione almeno doppia rispetto al pane di terra di modo che le radici, inizialmente, abbiano modo di accrescersi su terreno smosso.
Arriva poi la fase più importante, la valutazione della giusta profondità d’impianto! Bisogna tener presente che il punto d’innesto, individuabile in un ingrossamento simile ad una cipolla a livello del fusto, va mantenuto sempre fuori terra. Per ottenere rapidamente un buon risultato si dovrà ricollocare parte della terra precedentemente smosso sul fondo della buca a costituire una piccola piramide su cui verrà posta la pianta. Se la buca risulta troppo profonda è bene aggiungere altra terra, in caso contrario è sufficiente premerla verso il basso. Si prosegue aggiungendo altra terra fino ad una decina di centimetri dalla superficie. In questo spazio dovrà essere collocato il fertilizzante organico (compost o stallatico) che verrà poi ricoperto da un ultimo leggero strato di terra. Non è bene calpestare il terreno appena sistemato intorno alla pianta, ma distribuire per ognuna una decina di litri d’acqua. In questo modo le radici risulteranno idratate e il terreno non si compatterà.
Illustrazioni realizzate da Loreta Cogoi