Piccoli frutti: il lampone
Di Daniela Peresson – Articolo pubblicato su Il Piccolo
Sarà forse il colore brillante o il delicato profumo a renderli irresistibili, oppure il sapore intenso e particolare, sta di fatto che i piccoli frutti, lamponi, more, ribes e mirtilli, fanno venire l’acquolina in bocca! Perché non coltivarli in giardino o nell’orto? Li accomuna la ridotta dimensione del frutto, che dà loro il nome, e le sue spiccate caratteristiche organolettiche, ma anche lo sviluppo arbustivo della vegetazione.
Tra i piccoli frutti il più conosciuto è il lampone. Il frutto è formato da tante piccole drupeole disposte intorno ad un ricettacolo (la parte centrale) che si stacca facilmente a maturità; il colore è rosso brillante.
Il lampone presenta un apparato radicale superficiale e perenne dal quale si sviluppano annualmente nuovi germogli di durata biennale in continuo rinnovamento. I germogli nuovi dell’anno si chiamano polloni, nell’anno successivo (cioè al loro secondo anno di vegetazione) si chiamano tralci e porteranno i rami produttivi con i frutti.
Le varietà di lampone si distinguono in due gruppi che differiscono per la diversa modalità di fruttificazione:
- nei lamponi uniferi i frutti sono portati sui tralci (i polloni dell’anno precedente), la raccolta avviene in maggio-giugno e dura circa 15 giorni;
- nei lamponi rifiorenti i frutti si formano nella parte terminale dei nuovi polloni nello stesso anno della loro emergenza e la raccolta si ha da inizio luglio fino ai primi freddi.
In realtà anche nei lamponi rifiorenti i polloni che hanno portato frutti possono, nell’anno successivodiventati tralci, produrre come i lamponi uniferi, ma si tende a favorire la produzione dei polloni per non “sfruttare” eccessivamente la pianta.
Nella coltivazione di varietà unifere polloni e tralci sono contemporaneamente presenti durante la stagione vegetativa, nelle varietà rifiorenti non sarà necessaria la presenza di tralci quindi i polloni andranno eliminati in autunno, a fine raccolta.
L’impollinazione avviene grazie agli insetti che frequentano a lungo i fiori del lampone in quanto la fioritura è continua e scalare.
Per fare marmellate o delle abbondanti scorpacciate è bene coltivare varietà unifere, se invece vogliamo raccogliere piccole quantità di lamponi per tutta l’estate e fino all’autunno inoltrato, sarà meglio coltivare lamponi rifiorenti. In entrambi i casi, per l’impianto, si utilizzeranno piante in vaso (si tratta di tralci che andranno tagliati a 3-4 cm da terra per permettere lo sviluppo di nuovi polloni) o meglio, se reperibili, giovani polloni ottenuti da radice. Le piante andranno disposte in filare, alla distanza di 50 cm e al secondo anno avranno già coperto con continuità il filare grazie ai numerosi polloni che si svilupperanno dalle radici.
Il lampone predilige terreni fertili, che sgrondano bene l’acqua con una esposizione soleggiata.
Non dimentichiamo le loro importanti caratteristiche nutrizionali: sono ricchi di sali minerali (magnesio e potassio), vitamine (A, C e del gruppo B) e preziose sostanze antiossidanti a fronte di un ridottissimo apporto calorico.