Piccoli frutti: la mora
Di Daniela Peresson – Articolo pubblicato su Il Piccolo
La mora o rovo è un arbusto molto diffuso allo stato spontaneo, è frequente raccoglierne i deliziosi frutti durante le passeggiate di fine estate, ma può essere facilmente coltivato nell’orto, in giardino o anche in un bel vaso capiente sul terrazzo.Le specie coltivate si differenziano da quelle selvatiche principalmente per due caratteristiche: la parziale o totale assenza di spine dei tralci e la grandezza del frutto che nelle prime raggiunge dimensioni maggiori.
È una pianta poco esigente ma preferisce terreni leggeri e ricchi di sostanza organica; arbusto vigoroso emette ogni anno dalla ceppaia numerosi polloni che porteranno, nell’anno successivo, i germogli con la produzione.
Il frutto è una mora formata da piccole drupeole di colore viola scuro riunite attorno al ricettacolo a cui rimangono aderenti alla raccolta (a differenza del lampone), l’impollinazione è ad opera degli insetti.
La messa a dimora delle piante può essere effettuata in primavera o in autunno, se disposte in filare singolo (con piante ad una distanza di circa 1,5-2 m), permettono di ottenere un’efficace bordura in quanto raggiungono un buon vigore vegetativo; dalla fioritura, che risulta sempre molto abbondante, alla potatura autunno invernale (che ne riduce la vegetazione), l’effetto schermante è assicurato.
La raccolta delle more avviene in luglio–agosto a seconda della precocità delle varietà utilizzate, una pianta al 3°-4° anno può portare una produzione di 4-5 kg; le more vanno raccolte ben mature, a quello stadio il frutto è dolce, molto aromatico e si conserva a lungo.
Una prima potatura viene realizzata a fine raccolta e consiste nella eliminazione dei tralci che hanno portato la produzione, questa operazione favorisce l’arieggiamento e la corretta maturazione dei polloni di nuova formazione; nei mesi invernali, durante il riposo vegetativo, sarà necessario eliminare i polloni in eccesso mantenendone 3 o 4 che andranno assicurati ad una struttura che li sostenga, consistente in pali e fili aformare una spalliera. Anche nel caso della coltivazione in vaso è necessario provvedere ad una griglia o rete a maglie larghe, magari da fissare ad una parete, a cui ancorare i rami produttivi.
La relativa facilità nella coltivazione dei piccoli frutti (lampone, rovo, ribes, mirtillo e uva spina), l’intenso aroma che li contraddistingue, la possibilità, grazie alle diverse specie e varietà, di avere in casa e per tutta l’estate una fornitura costante di frutti piccoli da aggiungere alle macedonie, allo yogurt o da trasformare facilmente in deliziose confetture, dovrebbe spingere a sperimentare la loro coltivazione anche chi è alle prime esperienze agricole.
Non bisogna infine dimenticarne gli aspetti nutrizionali: tutti questi fruttipresentano un elevato contenuto di acqua e fibre, vitamine (in particolare vit.C), sali minerali (potassio) e diverse sostanze antiossidanti (flavonoidi, antocianine e tannini) e sono quindi ottimi anche per la salute!