Trapianti per l’autunno
Di Daniela Peresson – Articolo pubblicato su Il Piccolo
Le piogge di questo periodo che hanno interessato e continuano ad interessare la nostra regione, hanno portato un piacevole abbassamento delle temperature, ma anche l’interruzione del continuo lavoro di irrigazione dei campi per gli agricoltori o della semplice annaffiatura delle piante per gli orticoltori hobbisti.
È risaputo che la pioggia ha un effetto migliore sulle piante (per l’abbassamento termico che determina) rispetto a qualsiasi sistema irriguo, sia esso a pioggia (poco utilizzato sugli ortaggi in quanto la bagnatura fogliare favorisce lo sviluppo delle malattie fungine) o a goccia con l’utilizzo di manichette. Condizioni climatiche più fresche possono permettere una piacevole ripresa dei lavori in orto ed anche un miglior attecchimento delle nuove piantine da porre a dimora.
È il momento infatti di iniziare i trapianti delle colture autunno vernine, cavoli, finocchi e radicchi per cominciare, ricordando che ogni orticola ha una ben nutrita serie di tipologie e varietà con periodi di crescita, maturazione e quindi raccolta ben diversi.
Come sempre il punto di partenza è la corretta preparazione del terreno che deve essere fatta per tempo, con condizioni di umidità tali da evitare una sua polverizzazione quando troppo secco (che porterebbe alla prima pioggia alla formazione di una impenetrabile crosta superficiale), o un eccessivo compattamento se troppo umido. Possono essere destinate ai trapianti autunnali le aiuole che hanno ospitato colture precoci come i piselli ad esempio, migliorano il terreno in quanto leguminose che nelle proprie radici ospitano batteri azotofissatori con cui vivono in simbiosi; le nuove piantine sapranno sfruttare bene, durante il loro ciclo vegetativo, la riserva di azoto lasciata in campo dalla coltura precedente.
In mancanza di colture miglioratrici precedenti si può intervenire con letame ben maturo, stallatico o compost se disponibile; ricordiamo che in agricoltura biologica il terreno viene occupato da una sola coltura nel corso dell’anno, solitamente non si effettuano mai in successione ortaggi primaverili e autunnali ma l’orticola viene preceduta o seguita da un sovescio cioè da una coltura non destinata al consumo ma, dopo interramento, al miglioramento della fertilità del terreno.
Nella scelta delle orticole è bene tener presente che per ogni tipologia esiste un’ampia gamma varietale in termini di caratteristiche e precocità (o meno) di maturazione. Suggeriamo inoltre di tenere in considerazione gli aspetti gustativi, l’utilizzo in cucina e, perché no, i diversi e bellissimi colori che alcuni ortaggi autunno vernini assumono a maturazione che possono anche abbellire un’aiuola del giardino o un vaso del terrazzo.
Ecco un bell’elenco per famiglia di appartenenza.
Brassicacee: cavolo cappuccio, cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo nero, cavolo riccio e verza.
Composite: lattughe varie per raccolte di inizio autunno; radicchio di Chioggia, radicchio di Treviso precoce e variegati di diverso tipo;
e se ancora rimane spazio disponibile in orto, sedano e finocchi!