dolcezze d’autunno

17.09.2021

  altri articoli

Dolcezze d’autunno

Di Daniela Peresson Articolo pubblicato su Il Piccolo

Tra le diverse piante che è possibile mettere a dimora in giardino per consumarne i frutti, ma anche per abbellire o creare una zona d’ombra in vicinanza dell’abitazione, ci si indirizza spesso verso ciliegio, melo, pero, pesco, specie che però richiedono qualche competenza nella gestione, in particolare per quanto riguarda la potatura e la difesa dai parassiti. Una specie forse un po’ trascurata o apprezzata da pochi estimatori è il fico, pianta che in questo periodo esprime, con la sua produzione, il massimo della dolcezza frutticola!

Originario dell’Asia occidentale e particolarmente apprezzato da Greci e Romani, si è diffuso in tutto il Mediterraneo, la sua coltivazione è probabilmente precedente alle prime coltivazioni di cereali (8.000 anni fa…)!

Predilige climi caldi (e può subire gravi danni in caso di forti abbassamenti della temperatura), terreni senza ristagni e ricchi di sostanza organica, richiede però irrigazioni nel caso di giovani piantine nei periodi estivi di grande siccità.Le nuove piante vengono messe a dimora in autunno o ad inizio primavera e, a differenza di molte altre specie, non necessitano di innesto per cui possono essere facilmente prodotte per talea (metodo di moltiplicazione vegetativa per ottenere una pianta identica alla pianta madre) in questo periodo, a partire dal ramo di una pianta di cui conosciamo e apprezziamo le caratteristiche del frutto.

In realtà il prodotto della pianta del fico non è un vero frutto ma un’infiorescenza detta siconio che all’interno presenta centinaia di fiori femminili che si evolvono formando delle piccole drupe (i veri frutti), carnose e dolci. Alcune varietà producono siconi in due momenti diversi dell’anno: i fioroni che maturano a primavera e i fichi veri che maturano tra la fine dell’estate e l’autunno; altre varietà producono solamente i fichi veri.

E l’impollinazione?

È curiosa e complicata la biologia di questa specie, i fiori maschili con il polline sono presenti solo nei siconi dalle piante del caprifico (fico selvatico) e il polline viene trasportato dal caprifico ai siconi del vero fico solo da uno specifico imenottero: Blastophaga psenes (niente api, niente bombi). Alle difficoltà la natura trova spesso facili soluzioni: la maggior parte delle varietà di fico coltivato producono, per fortuna, fioroni e fichi per via partenocarpica cioè senza la necessità di impollinazione.

Per gli interessati di prelibatezze e biodiversità locali consigliamo il Figo Moro di Caneva dal frutto piccolo di colore nero violaceo a maturazione, con buccia e sottile e polpa profumata.

 

Il vino, il clima e la montagna

Il vino, il clima e la montagna

Dalla puntata del 04 giugno 2023 di Vita Nei Campi di Rai Radio 1 del Friuli Venezia Giulia, l'intervento di Cristina Micheloni. Clicca QUI per ascoltare l'intera puntata. Ritorno su un argomento appena sfiorato in passato e ci ritorno perché oggi ci sono maggiori...

E’ ora di pensare ai sovesci estivi

E’ ora di pensare ai sovesci estivi

Dalla puntata del 21 maggio 2023 di Vita Nei Campi di Rai Radio 1 del Friuli Venezia Giulia, l'intervento di Cristina Micheloni. Clicca UI per ascoltare l'intera puntata. Appena passato il momento della terminazione dei sovesci autunno-invernali e già è tempo di...

Trapianti di primavera

Trapianti di primavera

di Daniela Peresson - AIAB FVG Articolo pubblicato sul Piccolo il 12.05.2023 Il calendario e le splendide fioriture di questo periodo ci segnalano chiaramente che siamo ormai in piena primavera, ma le condizioni climatiche che hanno interessato la nostra regione in...