Si torna in orto!
Di Vittorio Brusa – Articolo pubblicato su Il Piccolo
Le notizie poco rassicuranti dall’estero ci spingono a ripensare i nostri modelli di produzione e consumo alimentare. Nel frattempo le giornate si allungano e presto arriverà la primavera.
Pare un segnale che ci inviti a produrci da soli il nostro cibo, almeno per quanto è possibile.
Perché non iniziare dall’orto?
Nei nostri areali il freddo resterà con noi ancora per qualche settimana, ma nel frattempo possiamo iniziare a preparare il terreno per le prime semine.
Se è il primo anno in cui facciamo l’orto e abbiamo una superficie adibita a prato, dovremo innanzitutto lavorarlo con vanga o forca per spezzare il cotico erboso. Questo lavoro è impegnativo, ma sarà necessario solo all’inizio: chi ha già l’orto si limiterà a pulire la superficie da eventuali erbe infestanti.
Distribuiamo una generosa dose di fertilizzante organico: sono ottimali il compost prodotto durante l’anno passato con i residui domestici, il letame chiesto a un’azienda agricola della zona o in alternativa dello stallatico secco acquistato in agraria.
Bisognerà poi smuovere il terreno con la forca, rompendolo verticalmente, ma senza rovesciare la zolla. Questa operazione arieggia il terreno evitando di portare in superficie ciò che deve stare in profondità e viceversa. Come sempre, non lavoriamo il terreno se è bagnato o ghiacciato.
Lasciamo stare anche trattori e motozappe se le superfici non sono molto grandi: nei piccoli orti familiari gli attrezzi manuali sono sufficienti e evitano di danneggiare il suolo.
Passiamo infine la zappa per rimescolare la terra insieme al concime e il rastrello per affinarla in vista delle semine, ma senza polverizzare troppo il suolo: se troppo lavorato la prima pioggia lo compatterà e si formerà una crosta superficiale che ostacolerà la crescita delle piantine.
Una volta che il nostro terreno è pronto, cosa ci coltiviamo?
Tradizionalmente a marzo si piantano le patate, ma possiamo anche cimentarci con i topinambur che sono deliziosi e crescono bene senza sforzo.
Se non l’abbiamo fatto nei mesi precedenti è il momento di mettere a dimora i bulbilli di aglio e le cipolle, ma è un buon momento anche per seminare legumi (fave, ceci, piselli) e se ci sentiamo ottimisti anche ravanelli e carote.
In caso di ritorni di freddo potremo coprire il terreno con tessuto-non-tessuto in modo da limitare i danni da gelo.
Per il trapianto dei tipici ortaggi estivi (pomodori, zucchine, melanzane) dovremo aspettare ancora un paio di mesi, ma nel frattempo insieme alle piantine crescerà anche la nostra soddisfazione!