Orto piccante
Di Vittorio Brusa – Articolo pubblicato su Il Piccolo
Tra le piante orticole estive più amate dagli hobbisti ci sono sicuramente i peperoncini. E di motivi per coltivarli ce ne sono molti!
La maggior parte dei peperoncini appartengono alla stessa specie del peperone dolce (Capsicum annuum), dal quale si distinguono proprio per la piccantezza dovuta alla presenza di capsaicina, che stuzzica la lingua dando una pungente sensazione di calore.
Ne esistono moltissime varietà, che si differenziano per forme, colori e soprattutto grado di piccantezza (misurato attraverso la Scala di Scoville per dare un’idea indicativa di quanto ci pentiremo dopo aver morso il peperoncino).
Pur essendo una coltura trascurata dagli agricoltori professionisti, il mercato propone agli hobbisti varietà sempre nuove, caratterizzate da forme particolari, come quella del Trinidad Scorpion, dalla tipica forma a coda di scorpione, e da piccantezze ogni anno più marcate, come quelle di Carolina reaper e Naga Morich.
La coltivazione è piuttosto semplice e ben si presta sia alla coltivazione in orto sia a quella in vaso sul balcone. Richiede un suolo drenante e ricco di sostanza organica, per questo motivo è bene ricordarsi di concimare generosamente il terreno prima di piantare, impiegando compost o letame ben maturo.
La pianta deve essere esposta al sole e dà i massimi risultati con temperature miti.
Si può seminare in semenzaio, tenendo presente che ha bisogno di temperature superiori ai 20°C per germinare, mentre in questo periodo possiamo procedere al trapianto in pieno campo o in vaso.
La maggior parte delle varietà crescerà al massimo 40-50 cm di altezza.
In genere i frutti si formano e maturano scalarmente, passando dal colore verde al rosso. Possono essere raccolti singolarmente appena maturi o lasciati sulla pianta per qualche settimana, in modo da raccoglierli tutti insieme.
Una pianta può produrre anche decine o centinaia di frutti, dando grande soddisfazione ma lasciando anche il dubbio su come usare tutti quei peperoncini.
Possono essere usati freschi, congelati oppure essiccati a temperatura ambiente. Quelli secchi possono essere usati interi, macinati o per aromatizzare l’olio.
Se volete sorprendere gli ospiti, provate a fare la confettura di peperoncini: è sufficiente far cuocere a lungo 1 kg di mele grattuggiate, 100 grammi di peperoncino sminuzzato, 200 g di zucchero e acqua q.b.: la confettura ottenuta accompagna benissimo formaggi e carni bollite.
Tre consigli:
- Usare sempre i guanti per maneggiare i peperoncini e evitare di toccare occhi, naso o altre mucose.
- I semi sono la parte più piccante del frutto, la polpa è invece più aromatica.
- Prediligere varietà mediamente piccanti: per quanto sia bello vantarsi di aver coltivato i peperoncini più piccanti del mondo, una eccessiva piccantezza anestetizza la lingua e non consente di godersi l’aroma del peperoncino (nè quello del cibo!)