di Daniela Peresson
Articolo pubblicato su Il Piccolo del 22/07/2022
A causa del perdurare di condizioni climatiche caratterizzate da alte temperature ed una considerevole carenza d’acqua, affrontiamo nuovamente il tema della richiesta idrica delle colture o meglio della gestione dell’acqua nell’orto famigliare.
Gli ortaggi sono costituiti prevalentemente da acqua e la sua disponibilità è indispensabile per avere piante sane, equilibrate e produttive. I due momenti di maggior necessità (richiesta di terreno umido) sono la germinazione ed il trapianto; in seguito le esigenze dipendono dallo sviluppo dell’apparato fogliare (le foglie traspirano e perdono acqua) e radicale. Le radici, se profonde e ben sviluppate, saranno capaci di andare a “cercare” l’acqua in una maggiore porzione di terreno. Come più volte abbiamo sottolineato, tutto si riconduce al terreno, questo magico miscuglio dal quale dipende la vita delle piante.
Qual è il terreno che è capace di immagazzinare, cioè trattenere, una maggior quantità di acqua da rendere poi gradualmente disponibile?
Il terreno può essere sabbioso, limoso, argilloso o avere caratteristiche intermedie a seconda del contenuto più o meno elevato di sabbia, limo e argilla presenti; ma non scordiamo la sostanza organica, componente fondamentale del terreno che ne condiziona le caratteristiche anche con contenuti apparentemente limitati del 2-3%! Argilla e sostanza organica hanno la capacità di trattenere l’acqua e quindi, maggiore è la loro presenza, tanto maggiore sarà la capacità “idrica” di quel terreno. Ecco un altro motivo per apportare nell’orto, ogni anno, costantemente, sostanze organiche diverse: letame, stallatico, compost o la vegetazione di alcuni sovesci, coltivati ad hoc per questo motivo.
Ma ritornando ai fabbisogni idrici, l’acqua è necessaria alle piante per assorbire i nutrienti e formare i tessuti, se carente tenderanno ad avere uno sviluppo stentato e a chiudere il ciclo vegetativo andando a fiore (e poi a frutto) precocemente, a scapito della qualità di frutti e semi.
Quindi al momento di irrigare, tralasciamo il prato del giardino che si riprenderà alla prima pioggia e osserviamo le nostre piante per intervenire al momento giusto e ridurre al minimo gli sprechi; abbiamo carenza idrica quando c’è un appassimento fogliare anche nelle ore più fresche della giornata e mettiamo le mani nella terra… se il terreno è secco anche ad una certa profondità, è l’ora di irrigare.