Dovrei parlarvi della Giornata Europea del Biologico e di come sia diventato un intero fine settimana nella nostra Regione, ma la prenderò larga, perché questa che va a concludersi è una settimana densa di eventi e di peculiari coincidenze.
L’evento di maggiore risonanza è di certo l’appuntamento elettorale e la coincidenza è che la potenziale durata dell’esecutivo che ne uscirà coincide con la programmazione della prossima PAC (Politica Agricola Comune), qualcosa che “pesa” circa il 30% del bilancio dell’Unione Europea, il che per l’Italia significa circa 7 miliardi di euro l’anno.
Ma qualcuno ha sentito parlare di agricoltura o di sistema agro-alimentare o di agricoltura biologica in campagna elettorale, nonostante l’evidente ruolo che il settore ha nella transizione ecologica, nella prevenzione delle crisi alimentari e nell’emergenza climatica?
Qualche numero basato su recenti pubblicazioni scientifiche: l’insieme delle strategie di gestione del suolo e fertilizzazione organica che caratterizzano il biologico portano ad una riduzione del 40% delle emissioni di protossido di azoto, gas serra assai persistente. Altro dato: le pratiche biologiche con lavorazione ridotta del terreno aumentano del 20% lo stock di carbonio organico nello strato superficiale del suolo, ovvero immagazzinano CO2 togliendola dall’atmosfera.
Il biologico produce poco?
Dati alla mano: la produttività dell’agricoltura biologica è più stabile e competitiva rispetto al convenzionale soprattutto in condizioni climatiche estreme, come siccità ed eccessi di precipitazioni – che purtroppo sono sempre più comuni – dove il biologico ha prestazioni di circa il 30% migliori rispetto alla coltivazione in convenzionale.
Ma ritorno al titolo di questo intervento: il 23 settembre è stato dichiarato dal Parlamento Europeo la Giornata Europea del Biologico e, ennesima coincidenza, quest’anno è stato anche il giorno dello sciopero globale per il clima dei ragazzi di Fridays for Future.
Anche qui l’agricoltura c’entra, come appena descritto, così come c’entrano le attività forestali e il sistema alimentare, con le sue inefficienze, sprechi e dannose devianze da ciò che fa bene agli umani, agli animali ed al pianeta e da ciò che davvero ci serve.
Mai così a fagiolo casca, quindi, l’opportunità di conoscere il biologico e che cosa esso significhi per l’ambiente, gli animali, la terra e le persone offerto dai 18 eventi organizzati da AIAB FVG in tutta la Regione non solo per lo scorso venerdì ma per tutto il fine settimana. Oggi è l’ultimo giorno… al sito aiab.fvg.it ed ai social tutte le informazioni ed i programmi ludici, istruttivi, gourmant.. ad ognuno la scelta della strada per diventare un cittadino/consumatore informato! E se “mangiare è un atto politico”, fare la spesa è un po’ come votare quotidianamente….e gli agricoltori bio stanno in campagna ogni giorno dell’anno, ma per fortuna non è campagna elettorale!