di Daniela Peresson
Articolo pubblicato su Il Piccolo del 19/08/2022
Riprendiamo la descrizione di come realizzare nell’orto o in giardino una piccola aiuola nella quale mettere a dimora delle piante di fragola. Ma quante? Ricordiamo che il primo anno una piantina può portare a maturazione circa 500 g di frutti, quantità che si ridurranno al secondo e ultimo anno di coltivazione, dopo il quale, se vogliamo ottenere buone produzioni, converrà ripartire con nuove piantine in un altro terreno. La fragola non sopporta il reimpianto e quindi la rotazione, cioè quella antica e validissima pratica di far succedere negli anni sullo stesso terreno colture diverse (in rotazione appunto), sarà ovviamente necessaria.
L’aiuola pronta per il trapianto dovrà essere rialzata (almeno 20 cm) e coperta con materiale pacciamante (polietilene – per la sua durata – o paglia); sotto la copertura andranno sistemate le ali gocciolanti (tubi rigidi e forati) per la corretta distribuzione dell’acqua, indispensabile nella fase post trapianto. Sulla aiuola le piante potranno essere sistemate in fila singola con distanza fra le piante di circa 25 cm, oppure in fila doppia con distanze sulla fila e tra le file di circa 30 cm.
Le piantine, acquistate direttamente in vivaio o presso rivenditori ben forniti, dovranno essere trapiantate al più presto evitando quindi di lasciarle per troppo tempo negli spazi distretti dei vasetti o plateaux, fatto che porta le giovani radichette ad avvolgersi a spirale compromettendone il futuro regolare sviluppo. È bene ricordare che le radichette delle fragole sono molto sensibili e vanno messe nel terreno perfettamente verticali, ma dobbiamo anche porre attenzione alla profondità di trapianto che deve essere mantenuta uguale a quella del vasetto.
Tenendo conto delle condizioni climatiche è consigliabile irrigare bene il terreno nel giorno precedente il trapianto che deve avvenire preferibilmente nelle ore più fresche della giornata. Il terreno dovrà essere mantenuto umido nei giorni successivi alla messa a dimora, fattore indispensabile per permettere un buon attecchimento.
Se curiamo con attenzione e regolarità la distribuzione dell’acqua le piantine riprenderanno in breve a vegetare producendo nuove foglie e successivamente anche i primi fiori. Queste precoci fioriture però, su piccole piantine con foglie non ancora capaci di “sostenere” la fruttificazione, dovranno essere eliminate. Solo successivamente, a piante ben sviluppate, potremo lasciare qualche fiore per assaggiare, ad autunno ormai inoltrato, qualche frutto fuori stagione!
Non dimentichiamo l’eliminazione degli stoloni, i germogli che le piante emettono per formare delle nuove piante, in questa fase vanno eliminati perché tutte le riserve della pianta dovranno essere rivolte alla futura primaverile fruttificazione, ma riparleremo di stoloni e piantine autoprodotte nella prossima estate.