Dalla puntata del 04 dicembre 2022 di Vita nei Campi di Rai Radio 1 del Friuli Venezia Giulia, l’intervento di Cristina Micheloni. Clicca QUI per ascoltare la puntata per intero.
Cristina Micheloni, presidente AIAB FVG, nel suo consueto intervento a Vita nei Campi ci parla del suolo.
Gli anni passano le giornate celebrative della biodiversità, dei nonni, dell’acqua, della dieta mediterranea e pure del suolo si succedono anno dopo anno ma non sembrano scalfire le nostre cattive abitudini.
Ma riproviamoci con il suolo, che si celebra il 5 dicembre, visto che da esso dipende tutto il nostro cibo, ma anche tanto altro, come l’acqua pulita, un buon quarto della biodiversità terrestre, il riciclo di tutti i nutrienti che servono alle piante (e a noi di conseguenza), lo stoccaggio di quantità immani di carbonio e quindi la capacità di attenuare il cambiamento climatico e continuare ad avere delle possibilità di presenza umana sul pianeta. Ma come possiamo essere meno stolti e celebrarlo ogni giorno??
Diciamo subito che le piante sono assai più generose di noi con il suolo, solo un dato: come sapete le piante fanno la fotosintesi, ovvero trasformano l’energia solare in zucchero (a differenza di noi che non ne siamo capaci e quindi dobbiamo mangiare, direttamente o indirettamente proprio loro, le piante). Tale processo per le piante è un lavorone ma è loro necessario per costruire, mantenere ed incrementare i propri tessuti ed organi, ovvero le foglie, il legno, i fiori, i frutti, i semi e le radici. Ebbene dopo tutta la fatica che le piante fanno per produrre zucchero ne lasciano dal 20 al 40% nel terreno per alimentare i microrganismi che ci vivono e che con loro collaborano (generose sì, ma non lo fanno senza convenienza e lungimiranza).
Gli animali al suolo donano le proprie deiezioni e le proprie spoglie, ma soprattutto non lo danneggiano, essendo in qualche modo istintivamente consapevoli di dipendere da esso.
Questo vale per gli animali selvatici e quelli allevati in modo estensivo, per quelli degli allevamenti intensivi la cosa cambia, ma la responsabilità non è degli animali ma degli umani.
E gli umani? Beh, quelli degli ultimi secoli ne hanno cementificato una buona parte: nel 2021, in Italia, la cementificazione ha raggiunto il tasso più elevato dell’ultimo decennio, più di 2 metri 2 al secondo, ovvero quasi 70 km 2 di nuove coperture artificiali. Il che ci porta ad un totale di 7,13% della superficie nazionale coperta da cemento a fronte di una media Ue del 4,2%. Ma noi friulani siamo più virtuosi dei connazionali? Mica tanto!
Arriviamo a percentuali dall’8 al 15% di suolo consumato, ovviamente con picchi più elevati in pianura e in prossimità dei centri urbani maggiori. Cosa incomprensibile data la bassa densità di popolazione, ovvero più di 650m 2 ad abitante in quasi tutti i comuni della Regione. La popolosa Lombardia sta in media sui sotto in 400m 2 , il ricco Veneto anche.
Ma almeno quello su cui non costruiamo niente lo trattiamo bene? Anche su questo non vi dirò nulla di nuovo: a partir dall’aver disboscato buona parte della regione (per la pianura cosa che risale a ben più addietro degli ultimi secoli), cosa che ha esposto il suolo all’erosione, all’ossidazione e conseguente perdita di sostanza organica ed altrettanto conseguente emissione di carbonio in atmosfera, per arrivare all’aratura e all’utilizzo di fertilizzanti di sintesi, erbicidi e fitofarmaci che hanno profondamente alterato l’equilibrio di quella miriadi di organismi che abita nel suolo, lo mantiene vivo e sano e lo continua a costruire, e continuiamo così.
Visto che nemmeno in termini di deiezioni o spoglie siamo così utili al suolo, anzi entrambe sono qualcosa da smaltire con cautela e non fonte di fertilità, diciamo che potremmo almeno prendere con decisione la via dell’agricoltura che riduce le lavorazioni, tiene coperto il suolo il più possibile e usa fertilizzanti organici. Va da sè che se facciamo tutto questo ma continuiamo a spargere diserbanti e liquami con una bella dove si antibiotici…. il gioco non regge!
Ma diamoci un’altra possibilità, proviamo non solo a capire ma anche ad agire di conseguenza, come sempre conoscenza significa responsabilità e potete cominciare col
partecipare al webinar di AIAB FVG dedicato proprio al suolo che si terrà, proprio il 5 dicembre alle 17:00.